i commenti dei partecipanti 2012
Pierluigi e Sara
Certo, difficilmente la seconda volta si riesce a provare le stesse sensazioni le stesse emozioni, ogni volta vengono spontanee le comparazioni le similitudini. La Libia ci ha stregati tutti. Nonostante questo bagaglio che ci siamo portati dietro tutto il viaggio, il Marocco è stato interessante, abbiamo visto tanti luoghi interessanti, a mio giudizio la natura è molto bella ed è da privilegiare nei confronti delle città che, escluse Marrakech e Meknes da vedere, sono ripetitive.
Le gole di Dades, la valle del Todra, la kasbah di Ait Benhaddou e tanti di quei villaggi che, nonostante il programma sia stato rispettato fedelmente, abbiamo solo attraversato quando, invece, meritavano più tempo e più attenzione; a mio giudizio queste sono le vere bellezze del Marocco. Per non parlare dell’oceano che abbiamo solo lambito tralasciando completamente Agadir che (oramai era a pochi Km.) è considerata la perla del Marocco, sebbene questo era già chiaro nel programma. Nonostante tutto è stato bello essere insieme a vecchi amici, conoscerne di nuovi, sentirsi un gruppo omogeneo e ridere dei nostri difetti. Centinaia di km in compagnia dell’indispensabile baracchino passavano senza fatica.
Indubbiamente l'agenzia ha dimostrato una totale inesperienza nell’organizzare un viaggio per camperisti, includendo superfluamente tanti ristoranti e togliendoci la soddisfazione delle nostre belle tavolate in allegria.
Luciano e Piera
Il tour è stato proprio come me l’ero immaginato, con gradite sorprese che hanno reso il viaggio ancor più piacevole. La seconda parte del viaggio è stata vissuta con più calma, godendo delle scogliere più belle e selvagge, dei pasti a base di pesce appena pescato e cucinato dai pescatori stessi, del piacere di soggiornare nel clima mite di Agadir, camminare a piedi scalzi sulla spiaggia interminabile e assistere agli spettacoli di danza del ventre.
Aldo e Cristina con Dalila e Michela
Il Marocco ci è piaciuto molto, molto paesaggistico colori e luci meravigliose. Anche i marocchini ci sono piaciuti nonostante le loro insistenze, riteniamo siano un popolo tranquillo e disponibile. Peccato per tutte le ore perse in ristoranti turistici e alla ricerca di camping! Forse tanti di noi cercavano le comodità italiane, ma in paesi così diversi da noi c’è ben altro da apprezzare!
Graziella e Marcello
Un tour bellissimo che ci ha permesso di visitare posti e paesaggi a dir poco meravigliosi che noi, pur essendo già stati due volte in Marocco non avevamo visto, come le Gole del Dades. Le cime innevate del Passo Tizi in Tichka a 2200 sml, la Foresta dei Cedri e così via! Il nostro giudizio sul viaggio: la prima parte da incanto, la seconda parte dopo Marrakech un pò veloce, ma il nostro giudizio finale è positivo.
Antonio e Ornella
Con la Libia nel cuore, il primo impatto con il Marocco non è stato pienamente positivo, ma tutto è cambiato con l’arrivo delle grandi montagne dell'Atlante, delle Kasbah arroccate, dei palmeti verdeggianti nelle strette vallate, delle gole ed infine delle scogliere della costa atlantica battuta da onde gigantesche.
Al di sotto delle aspettative, di cui cinema e letteratura hanno alimentato l’immaginario, le città imperiali, ognuna delle quali offre tuttavia qualche aspetto interessante.
Giuseppe, Giovanna e le "gatte"
Che dire del Marocco? Le bellezze naturali, il Rif, le montagne dell’Atlante coperte di neve mentre i nostri luoghi deputati ne sono sprovvisti, i villaggi circondati da meravigliosi palmeti, la Valle del Todra, le gole del Dades, l’incanto della piazza di Marrakech, le Mederse, le Kasbah, le Moschee, l’oceano, l’aver perso la strada davanti all’unica chiesa cristiana di tutto il Marocco, (a proposito grazie del tapiro) rimarranno come ricordi indelebili di una gita molto piacevole ed apprezzata e che ha reso possibile il rafforzamento di vecchie amicizie e la costituzione di nuove. L’agenzia marocchina, senza riuscirci, ce l'ha messa tutta per complicarci la vita; dalla cena dell’ultimo dell'anno, alla mancanza nei vari menù della carne di pollo, ai campeggi degli ultimi giorni. Sono certo che la nostra esperienza tornerà utile ai futuri gitanti. Il bilancio finale è comunque positivo a tal punto che siamo già in fibrillazione nell’attesa della prossima partenza.
Carlo
Ritornando in Marocco ho riscontrato un’accelerazione delle grandi città verso una “europeizzazione” con profondi mutamenti ed una forte e molto disordinata crescita urbanistica che va a scapito della conservazione delle tradizioni con conseguente perdita dell’antico fascino. Immutati e incontaminati, per fortuna e per ora, gli spettacolari paesaggi dell’Atlante, del Rif e delle gole dove ancor oggi si possono osservare gli antichi usi e consuetudini delle popolazioni berbere. In quei villaggi e con quelle persone si può “toccare con mano” ciò che è veramente necessario per vivere ed il confronto con la moltitudine di cose superflue, considerate nel nostro “mondo civile” come strettamente vitali ed indispensabili, è improponibile. Il viaggio, salvo piccoli contrattempi, è stato molto positivo con una bella integrazione tra tutti i partecipanti.
Morena
Ho ripetuto con entusiasmo questo viaggio a distanza di 2 anni ed anche se non ho ritrovato la stessa atmosfera allegra e caotica di Marrakech (causa festa del montone) mi sono comunque divertita a visitare altre località che non avevo visto. Sia i vecchi che i nuovi compagni di viaggio hanno dimostrato simpatia ed amicizia. Gli unici appunti negativi sono le insufficienti fermate per le foto ed alcune visite non effettuate per causa di forza maggiore.
Enrica
Questo viaggio in compagnia di tante persone è stato piacevole e divertente. Anche se dovevo studiare per due esami ho trovato spazi per il divertimento e la conoscenza.
Riccardo e Stefania
Noi vorremmo dire grazie, sì, grazie al Marocco, ai suoi campeggi sgangherati, alle sue strade sconnesse, a due personaggi come Abdul e Moahmed che, nel bene e nel male, ci hanno portato a zonzo per quasi tremila chilometri, ad ammirare paesaggi unici, realtà di vita così lontane dal nostro quotidiano, che a volte non siamo nemmeno stati in grado di osservare e capire. Grazie per tutto, per aver sopportato le paranoie di noi italiani forse troppo comodi - la corrente sempre e a ogni costo -, grazie per averci fatto sostare in luoghi sicuri - chiamasi camping - sì con le docce non sempre calde, un po’ improvvisati, ma sicuri. Grazie per la quantità di acqua che abbiamo utilizzato - spesso sprecato - per i nostri vizi, in un paese dove l’acqua è un bene prezioso e di lusso. A chi non c’è ancora stato in Marocco diciamo andateci...lo merita!
Susi e Luciano
Da giorni non vedo più davanti a me il n. 19 (Domenico): ciò significa che il viaggio è proprio finito. Siamo già ritornati alla nostra realtà di sempre, ai nostri lavori quotidiani e ancora il pensiero viaggia attraverso gli spazi e i colori del Marocco. Imbarcati nel traghetto marocchino in balia del mare mosso e della dolce e melodiosa musica che ci hanno propinato durante la traversata, dopo l’affumicato sbarco a Tangeri, e dopo qualche pranzo a base di pollo abbiamo cominciato a gustare con gli occhi paesaggi villaggi e genti. Barraccc, barraccc!! Pistaaa, pistaaa!! Via via, strada, strada!! Serrare, allungare, stringere, correre, chiudere, dai dai vieni, elastico....bah!
Nonostante piccoli contrattempi causati dall’agenzia locale (problemi con le guide non sempre all’altezza, scelte non sempre felici dei campeggi) tirate di orecchie del nostro capogruppo per qualche marachella compiuta dai vari partecipanti, il viaggio nel complesso è andato bene. Per noi è stato il primo viaggio organizzato effettuato con il camper però ci siamo trovati bene con i vari componenti del numeroso gruppo che ricordiamo con simpatia.